Ischia News ed Eventi - Ischia l’isola ritrovata …

Ischia l’isola ritrovata …

Cantina scavata nel Tufo, careatteristica dell'isola d'Ischia

Editoriale
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Settembre per Ischia è sempre stato il mese della vendemmia. Anche se quest’anno il caldo torrido, non intervallato da benefiche piogge estive, ha costretto i vignaiuoli a raccogliere le uve, mature sulle viti, già sul finire di agosto, per scongiurare che il raccolto seccasse sulle piante. Il tempo della vendemmia è uno di quei caratteristici tempi di mezzo in cui si incominciano a godere gli aspetti più nascosti ed intimi di questo magnifico territorio, un tempo profumato dai mosti colanti nei palmenti, un tempo ideale, sempre dopo un salutare acquazzone, per andare a funghi nei castagneti dell’Epomeo, per organizzare allegre conigliate campestri; un tempo nel quale si può avere a disposizione un mare più limpido e spiagge meno affollate, si può avere a disposizione un cielo più terso ed un sole più luminoso, un paesaggio più dolce e sereno, le cittadine e le contrade più ordinate ed accoglienti e la gente ischitana più ospitale e cortese.

Anche perché, dopo il grande affollamento agostano, i riti della vendemmia riescono a restituire intatta la vera anima ed identità ischitana, legata alla terra, pervadendo ogni cosa di quella genuina atmosfera di vita campestre che torna a regnare incontrastata sull’isola, grazie al così detto nettare degli dei che fa di Ischia l’Isola beata, nata dal mare e bagnata dal vino! E’ il mese per conoscere l’isola della terra, delle colline, della montagna, percorrendo i sentieri più reconditi che conducono alle più inusuali scoperte, tra panorami mozzafiato e momenti di vita campestre, in cui è piacevole degustare, sulle tavole degli ischitani, un vinello paglierino o arrubinato che accompagna in maniera sublime i piatti della tradizione.

Non si può disconoscere, anche in un’isola turisticamente più che affermata come’è Ischia, il valore incommensurabile, frutto di una millenaria economia locale, che rappresenta il vino che ha fatto conoscere l’isola nel mondo, essendo uno dei primi vini in Italia ad avere la denominazione di origine controllata e alla cui cura si dedicano, con assiduità, tanti agricoltori ischitani, certamente non per solo lucro ma soprattutto per amore.

E così, dovunque, ancor’oggi, nella pittoresca e suggestiva cornice della natura vulcanica dell’Isola, la vite s’impone al visitatore, perché presente dappertutto nel paesaggio. Lo segue lungo il caratteristico anello stradale che congiunge tutti i comuni da Porto d’Ischia a Barano. Si arrampica sui terrazzamenti collinari, grazie all’abilità e all’attaccamento del contadino, e arriva al mare, arricchendo il paesaggio di quel verde sontuoso che, unitamente ai tanti boschi presenti, hanno fatto meritare ad Ischia l’appellativo di Isola Verde. Di ogni paese ischitano il vino locale può considerarsi l’ambasciatore del clima e del territorio, in quanto sintetizza in maniera sublime la bontà, la generosità e la grande tradizione piu che millenaria del’arte della vinificazione che non può non far tornare alla mente, in questi giorni di ritrovata quiete agreste e marina, il mito dei marinai greci d’Eubea, che per primi conobbero Ischia, vi posero porti e case e vi introdussero la coltivazione della pianta della vite che attecchì magnificamente sul fertilissimo suolo vulcanico ischitano.