Ischia News ed Eventi - Editoriale

Arrivarono all'imbrunire. E, dopo aver doppiato Punta Imperatore ancora con il favore del giorno, sbarcarono con le loro galee nella baia di Citara. Dove colsero di sorpresa la popolazione, ancora intenta ad accendere sulla spiaggia e sugli scogli i fuochi di avvistamento. Non ebbero pietà di nessuno, misero a ferro e fuoco i casali degli isolani e rapirono tutti i giovani della contrada, sia maschi che femmine, per rivenderli come schiavi nei porti turchi del Mediterraneo.

Erano i pirati, capitanati dal terribile Draghut, che con le loro scorrerie terrorizzavano da tempo gli abitanti del versante occidentale dell'isola d'Ischia che non potevano trovare rifugio nel Castello Aragonese perché troppo distante dalle loro abitazioni.

Quasi tutta montuosa, Ischia appare dal mare o dalla vicina costa continentale come un cono a larga base intorno al quale si sviluppano numerosi colli e pianori di diversa altitudine.

Dopo il magazine di Natale e dopo la pausa invernale, torniamo alle stampe, nel nostro secondo anno di attività, con il primo numero del 2011, quello del mese di aprile, in occasione della Santa Pasqua e lo facciamo con rinnovato vigore e passione grazie soprattutto ai numerosi appezzamenti ed attestati di stima ricevuti che ci incoraggiano a continuare il cammino intrapreso. Questo numero, come quello di Natale, è in due lingue, in italiano ed inglese, ed è stato stampato in diecimila copie, un risultato, per noi, entusiasmante che ci spinge a fare sempre meglio!

Con cadenza mensile, da aprile ad ottobre, non mancheremo il nostro appuntamento con l’informazione sulla nostra meravigliosa isola d’Ischia, battendoci con tutte le nostre forze perché rimanga tale. Continuando a denunciare con passione i mali che la deturpano come instancabili sentinelle della sua bellezza.

E’ trascorso un anno dall’inizio della nostra magnifica avventura in cui abbiamo cercato di realizzare il sogno di condividere e tentare di trasmettere l’amore che abbiamo per la nostra Ischia a tutti coloro che, affascinati dalla sua bellezza, senza dubbio violentata negli ultimi tempi, vogliano conoscerla, imparare ad amarla e a difenderla. In tanti ci hanno incoraggiato e dato fiducia perché questo sogno si realizzi.

“Qui c’è la bella vita, qui c’è la qualità della vita! Per questo la gente ci sceglie!" così il sindaco di Pollica Angelo Vassallo, nella sua ultima intervista prima di rimanere vittima di un tragico agguato lo scorso settembre, commentava il successo della sua cittadina che, al primo posto con 5 vele nella graduatoria di Lega Ambiente delle 14 località italiane più pulite per il mare e la qualità ambientale, in controtendenza con il calo di presenze turistiche della nostra regione, ha fatto registrare anche quest’anno il tutto esaurito. Un esempio virtuoso che – siamo sicuri – gli amministratori, gli imprenditori e gli ischitani tutti seguiranno per rendere di nuovo Ischia un’isola dispensatrice della bella vita, di quella qualità della vita che l’ha resa famosa nel mondo e che deve sempre essere migliorata!

“Sapore di sale…Sapore di mare…che hai sulle labbra che hai sulla pelle…quando esci dall’acqua e ti vieni a sdraiare vicino a me …vicino a me…” l’indimenticabile canzone di Gino Paoli, composta forse ad Ischia nel 1963 dal cantautore genovese, quando innamoratissimo della bellissima Stefania Sandrelli, frequentava assiduamente l’isola, ci fa tornare alla mente quel mare incontaminato che, con il rumore della risacca cadenzava la vita semplice e sana di quel periodo. Ed oggi come allora è sempre il mese di settembre il momento migliore per lasciarsi conquistare dal mare dell’isola d’Ischia quando l’aria tiepida trasporta il profumo della salsedine, dei fiori e dei vigneti.

Quando si pensa all’isola d’Ischia, la mente corre veloce al suo mare, oggi area marina protetta e alle straordinarie qualità delle sue acque termali, dimenticandosi troppo spesso che Ischia è soprattutto un’isola di terra grazie alla sua rigogliosa vegetazione che le ha guadagnato l’appellativo di isola verde. Il Monte Epomeo, la cui vetta raggiunge i 789 metri, rappresenta, al centro dell'Isola, una specie di Pandizucchero ischitano, alle cui pendici i contadini continuano a scambiarsi le altrettanto umili e sapienti notizie della conduzione della terra e del maturare dei vini nei cellai, scavati nel tufo della montagna. Un’isola diversa ma altrettanto interessante.

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