Ischia News ed Eventi - Casamicciola/ Dalla lunga recessione alla proposta della veloce espansione

Casamicciola/ Dalla lunga recessione alla proposta della veloce espansione

Piazza Marina a Casamicciola Terme

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Tentiamo di applicare la teoria del ciclo economico alla nostra micro realtà comunale di Casamicciola.Lo facciamo con ricordi personali e con considerazioni espresse lungo un ciclo lunghissimo di 40 anni e cioè a partire dal 1971 fino ai giorni nostri. Forse se avviamo il dibattito sull’economia e la finanza il confronto politico diventerà più contenutistico e meno personalistico.

Nel 1971 l’isola d’Ischia nel suo complesso viveva già una fase di boom. La capacità ricettiva era complessivamente di circa 20 mila posti-letto  sia negli esercizi alberghieri che extralberghieri. La sua economia turistica si poteva già definire “matura”. Il turismo si era già trasformato da “elitario”al fenomeno “di massa”. Grazie alla  valorizzazione del termalismo Ischia viveva la stagione dorata del “turismo tedesco”con i viaggi tutto-compreso  soprattutto dell’agenzia Ischia Reisendist.

 

La Ischia Reisendist o chiamata semplicemente Ischia Reisen aveva il suo centro operativo al n.63 della Kurfustendamm, i campi elisi di Berlino e la città era divisa in due dal Muro costruito nel 1961. I primi voli charter della Ischia Reisen  costituita nel 1953 dalla tedesca Gertrud Sielevicz cominciarono nel 1957.

Nel 1970 l’Ischia Reisen aveva 3 voli settimanali da Berlino Ovest ed altrettanti da Monaco, Dusserdolf, Francoforte. Nel 1970 l’agenzia aveva portato ad Ischia 15mila turisti tedeschi. Era in piena espansione con la previsione di altri voli da Amburgo, Hannover, Stoccarda. La sede centrale di Berlino Ovest era collegata via telex con 2500 agenzie di viaggio della Repubblica Federale Tedesca. Era convenzionata con 100 alberghi ischitani ed i voli iniziavano a Marzo per finire ad Ottobre.La stagione turistica ischi tana durava 8 mesi, la più lunga di tutto il Mezzogiorno d’Italia.

Il General Manager dell’Ischia Reisen – nella cui sede centrale sulla Kufunstendamm lavoravano 50 impiegati – era Hans Natz, figlio della Sielevicz.

Ad  Hans Natz feci una intervista nel ristorante di Fedele Fricchione, cittadino di Casamicciola emigrato come tanti allora a Berlino, che si chiamava “La Carrozzella d’Ischia”nel settembre del 1971 . Fu il mio primo “servizio speciale”della mia carriera di giornalista .Avevo 22 anni. Il servizio apparve nel numero  speciale ad 8 pagine del dicembre 1971 della “Tribuna Sportiva dell’isola d’Ischia”con ampio risalto in terza pagina e con un titolo a 5 colonne: “Natz: “Ischia non è ancora matura per un valido turismo ad alto livello”.

La prima domanda che feci a Natz fu quella di sapere le zone preferite dai suoi turisti. Natz mi rispose  che i “tedeschi preferiscono Ischia Porto, Forio, S. Angelo, Maronti, Lacco Ameno un po’meno. Insomma tutti tranne Casamicciola”. Chiesi: perché? E Natz mi rispose: “le domando che cosa si è fatto in 10 anni a Casamicciola per meglio accogliere gli stranieri? A Casamicciola la gente di sera non sa che fare, manca la capacità ricettiva degli alberghi, come si può arrivare a Piazza Maio o a La Rita (dove ci sono molte pensioni n.d.r.) di sera se i servizi pubblici sono insufficienti ed ad intervalli di 2 ore?”Poi l’intervista andò avanti con le “lamentele dei turisti per i rumori”con le difficoltà con gli albergatori e con gli amministratori comunali e nelle conclusioni Natz affermò che “Ischia non è ancora  sufficientemente attrezzata per un buon turismo”ma aveva fiducia nelle sue possibilità di ulteriore espansione e fece appello ad una “maggiore collaborazione con tutti gli interessati al turismo che se ci sarà il turismo ad Ischia si consoliderà e diventerà uno dei migliori”.

Già negli anni ‘70 – quelli del boom di Ischia – Casamicciola presentava una economia in ritardo di sviluppo rispetto alla crescita vertiginosa di Ischia Porto, di Lacco Ameno, di Forio e del piccolo villaggio di S. Angelo. I “Giardini Termali”– soprattutto i Poseidon a Forio – sostituivano nelle preferenze gli “antichi stabilimenti”di Casamicciola (ce ne erano almeno 17) ma rappresentavano la tradizione ottocentesca e diventavano sempre più obsoleti rispetto alla modernizzazione del termalismo votato ormai irreversibilmente verso le pratiche del “beauty center”e del “wellness”.Anche il maestoso complesso del Pio Monte della Misericordia entrava in crisi di identità e gestione e dopo una gestione privata di 5 anni chiuse l’attività nel 1973 e non fu – come è noto – mai più riaperto fino alla completa rovina con un improduttivo dibattito politico per la sua nuova destinazione. Fiumi di inchiostro raccontano decine di proposte e polemiche. La realtà di oggi sono le sue macerie. Macerie anche nel bacino termale di La Rita ormai completamente abbandonato.

Il cambiamento dell’economia

In 40 anni l’economica di Casamicciola si trasforma sensibilmente : da stazione termale diventa soprattutto “portuale”. Il porto turistico – avviato nel 1965 come porto peschereccio – diventa l’infrastruttura più importante. Il tradizionale termalismo è ormai economia residuale. Degli antichi stabilimenti tradizionali rimangono solo le “Premiate Terme Belliazzi”.Scompaiono le Terme “Lucibello”, “Verde”, “Chiappino”nella Piazza dei Bagni del Gurgitello facendo compagnia alla Terme “De Luise”chiuse da oltre mezzo secolo. Le Terme “Lucibello”diventano un supermercato ed alcuni appartamenti per forestieri. Le Terme “Verde”chiuse per lavori in corso. Perfino le Terme “Stefania”collegate all’omonimo albergo restano chiuse nella stagione 2011.

Casamicciola l’economia di oggi

 

Oggi Casamicciola conta 62 alberghi di cui nessuno con 5 stelle. 9 Bed and Breakfast, 1 fittacamere, 5 case per appartamenti, 1 agriturismo, 178 esercizi commerciali, 55 bar e ristoranti, 16 posti di commercio ambulante nello spazio “provvisorio”di una ex-pineta del complesso Pio Monte della Misericordia posseduto “ per mera detenzione”dal Comune di Casamicciola per “liberalità”dell’Ente Morale Pio Monte della Misericordia vincitore della causa con il Comune  che deve all’Ente Morale circa 2 milioni di euro (delibera di G.M. n. 47 del 6.5.2005). Fra i 55 bar e ristoranti è compreso anche il “Capricho de Calise”gestito dal 1969 dalla Calise Snc di proprietà del Comune ed oggetto di lite. Nel 2011 l’apertura stagionale del “Capricho”– la più importante struttura commerciale di Piazza della Marina -  è stata affidata “provvisoriamente”alla Ditta Calise essendo andate deserte le gare pubbliche per la gestione.

Il quadro economico che emerge è che  ci troviamo in una economia terziaria in recessione senza un Piano Economico di rilancio e di riassetto. Da qui la proposta che anche il riassetto del terziario entri in una logica di Trasformazione Urbana  con un moderno Centro Commerciale ed un sistema portuale adeguato con due approdi: il primo l’attuale adibito a scalo commerciale e turistico, il secondo da realizzarsi nello spazio di mare antistante il complesso Pio Monte della Misericordia già “rudimentale”porto turistico con una spiaggetta inquinata prodotta dall’alluvione del 10 novembre 2009.

L’economia di domani: realismo o utopia?

 

Poiché nei prossimi anni – per dichiarazione dell’assessore regionale all’urbanistica, Marcello Taglialatela – non è previsto un nuovo Piano Paesistico per l’isola d’Ischia ma soltanto Piani Urbanistici  Comunali di “recupero”delle strutture immobiliari esistenti non si vedono alternative alla costituzione di una Società di Trasformazione Urbana  (STU) prevista dall’art.120 del Testo Unico degli Enti Locale per il recupero produttivo di tutto il complesso del Pio Monte della Misericordia (55 mila mc.), delle strutture fatiscenti del Bacino di La Rita e di Piazza dei Bagni, capace di attuare un Piano Urbanistico di recupero approvato dal Consiglio Comunale di Casamicciola e redatto da un Gruppo di studio interdisciplinare  di alto valore scientifico. La Società di Trasformazione Urbana prevista dall’art.120 del Testo Unico EE LL ha il potere di “espropriare le aree dismesse”ed è questo il “potente mezzo”come lo ha definito l’avv. Renato Perticarari, presidente nazionale dell’Associazione delle Società di Trasformazione Urbana (ASTUR). Se infatti queste aree dismesse di proprietà privata avessero potuto ritornare spontaneamente al sistema produttivo -  come la compra-vendita di una casa o di un albergo -  non ci sarebbe stato bisogno di una manovra pubblica. Ecco perché c’è bisogno di un ritorno al Diritto Pubblico.

E’assolutamente evidente che se  si accetta il metodo programmatorio il Comune dovrà dotarsi di un UFFICIO DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA in luogo dell’attuale Ufficio Tecnico anche con l’immediata approvazione di un nuovo stradario comunale essendo quello in vigore risalente al 1928 e con l’avvio e la chiusura delle pratiche dei due condoni edilizi del 1983 e del 1993 lasciando al dibattito politico tutta la materia della sanatoria degli  abusi edilizi non condonabili realizzati dopo il 2003.

L’intervento complesso ma efficace della Trasformazione Urbana sarà capace  non solo di abbellire una ridente cittadina dall’economia così antica ma di dare una SVOLTA con  un rilancio di una economia mista – portuale, termale, balneare, climatica ,commerciale e perfino agricola – in grado anche di migliorare sensibilmente l’OCCUPAZIONE GIOVANILE  della nostra cittadina.

Tutto questo è realismo o utopia? Rispondo convinto che tutto questo è “obbligato realismo”al tempo della più grave recessione economica che colpisce l’intera nazionale italiana ed è anche una “sfida”per mettere alla prova i valori fondanti dell’Unione Europea e soprattutto il principio della “sussidiarietà”.Un simile progetto di Trasformazione Urbana ha bisogno di un grande impegno finanziario dello Stato – attraverso il Ministero della Coesione Territoriale – della Regione Campania, della Provincia di Napoli e del sistema bancario che deve “investire dove raccoglie”e cioè le banche devono  partecipare al capitale di rischio di questa Società di Trasformazione Urbana che potrà nascere anche con il Comune di Lacco Ameno per il recupero produttivo del Complesso ex-La Pace (circa 700 posti letto, circa 20mila mc. di superficie coperta). Quando parliamo di “Finanza di Territorio”parliamo della ricerca di  investitori nel proprio territorio che è finanziariamente allo stremo; quando parliamo di “marketing territoriale”parliamo di ricerca di investitori italiani e stranieri per un investimento produttivo. La ricerca di un nuovo Rizzoli o un nuovo Marzotto sotto la forma  delle nuove catene alberghiere e commerciali.

Il ruolo del Comune di Casamicciola e meglio ancora con il Comune di Lacco Ameno è FONDAMENTALE ed INSOSTITUIBILE da qui la necessità inderogabile di un serio ritorno alla Politica ed alla sua “rigenerazione”accogliendo  il monito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Casamicciola2 marzo 2012-03-01

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fonti:

dati economici – ufficio commercio e turismo del Comune di Casamicciola -2011

documentazione video: See, pray, cry – le rovine del Pio Monte – Teleischia -  2010

Toscanini, 58 anni dopo a La Rita,dalle stelle alle stalle – le  rovine del Bacino di LaRita – Teleischia – 2011

Documentazione scritta: G. Mazzella – Ischia, l’isola che non c’è - 1999

G.Mazzella – Ischia, luci e ombre sullo sviluppo – 2010

Documentzione Web: da www.ischianews.com interventi 2010 e 2011 di G. Mazzella

Documentazione sulla Società di Trasformazione Urbana-interventi sul web dell’avv. Renato Perticarari, Presidente Nazionale delle Società di Trasformazione Urbana – convegno di Napoli del 25 ottobre 2011

Atti del Comune di Casamicciola:

delibera di G.M. n. 47 del 6.5.2005 con allegati

documentazione varia sul tentativo del Patto Territoriale e della società di sviluppo “Therme di Casamicciola”dal 1997 al 2001

Il Golfo – Solidarietà allo sviluppo di Casamicciola – domenica 6 luglio 1997

Il Golfo – Avvenire per Casamicciola – domenica 20 luglio 1997

Il Golfo-Who dares wins – domenica 7 settembre 1997

Il Golfo – Casamicciola: sviluppo ma come e con chi? – domenica 21 settembre 1997

Il Golfo – Casamicciola a Mezzogiorno – martedì 10 febbraio 1998

Il Golfo- L’ultimo treno per Casamicciola – domenica 23 maggio 1999

Il Denaro – per essere davvero europea Ischia segue la “via”Glasgow

Il Golfo – Una “nuova”classe dirigente per Casamicciola – domenica 2 aprile 2000

Il Golfo – giovedì 6 maggio 2004 – uno studio sulle Società di Trasformazione Urbana