Ischia News ed Eventi - L’estate di Santa Lucia

L’estate di Santa Lucia

Rubriche
Typography

“L’isola nel sole” di Geoffrey e Kid nel 1930 – Le sorgenti di Jasolino nel 1588 – l’oasi luminosa di Mennella nella stagione grigia nel 1967 – il bagno di Florian e Diana oggi

Ma quando finisce l’estate nell’isola d’Ischia? Quando comincia l’inverno? Insomma: come funzionano le stagioni qui in quest’isola che si trova nel Golfo di Napoli e che delle tre isole partenopee è la più grande con i suoi 46 chilometri quadrati ed è ricca di sorgenti termali per la sua natura vulcanica. Le acque termali di Ischia ed i loro effetti curativi sono conosciuti a livello scientifico fin dal XVI secolo soprattutto per merito di Julio Jasolino (1549-1639).

Medico calabrese alla corte reale napoletana che nel 1588 diede alle stampe “De’ rimedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa oggi detta Ischia” con l’aggiunta di una carta topografica realizzata insieme al Cartaro.

Qui si praticano le cure termali da almeno 4 secoli.

Geoffrey e Kit Bret-Harte, due giovani anglosassoni, inglese lui di 35 anni ed americana lei di 25 anni, passarono un intero anno – dal maggio 1930 all’aprile 1931 – in luna di miele nell’isola e scrissero un “racconto di un anno particolarmente felice” che intitolarono “L’isola nel sole” quasi per sintetizzare che qui il sole è di casa tanto che l’isola sta “nel” sole piuttosto che nella terra.

sorgeto 1Uno studioso locale di climatologia, sorgeto 3Cristofaro Mennella (1917-1976), diede alle stampe nel 1959 un libro sul clima dell’isola d’Ischia che chiamò “Ischia, gemma climatica d’Italia”.

sorgeto 4Mennella documentò che Ischia aveva il miglior clima fra le stazioni termali d’Italia e questo clima particolarmente mite permetteva un “turismo termale” esteso a tutto l’arco dell’anno non solo nei mesi estivi della meteorologia tradizionale (dal 21 giugno al 21 settembre). Mennella sostenne che proprio per le particolarità climatiche era possibile un turismo esteso a tutto l’arco dell’anno.

sorgeto 5“Le caratteristiche climatologiche fondamentali dell’isola d’Ischia sono contrassegnate, in primo luogo, da una eccezionale mitezza termica specie nel corso del periodo invernale, i di cui valori delle varie medie sono compatibili con quelli delle stagioni intermedie (cioè primavera ed autunno) delle località del Nord e del Centro della Penisola mentre il campo corrispondente di variazione vi risulta quanto mai limitato per i valori delle Massime e delle Minime e con estremi termici assoluti molto “ristretti” affermò lo studioso in una comunicazione al Centro Studi su l’isola d’Ischia del 15 marzo 1967 contenuta nel primo volume degli atti del Centro (1944-1970) curato dallo stesso Mennella che ne era presidente.

sorgeto 6“In particolare l’autunno assume ad Ischia la fisionomia di una estate lungamente protratta per cui solo il dicembre viene a rappresentarvi il pre-inverno” affermò Mennella

Proprio per la mitezza di questo clima e grazie alle calde acque termali era possibile – a parere di Mennella – “un turismo residenziale o diportivo”.

sorgeto 7“La nostra isola – concluse Mennella – potrebbe rappresentare un’oasi luminosa nel corso della stagione grigia dell’anno e di essa potrebbero trarre profitto tutti coloro che, per le più diverse ragioni, vanno alla ricerca di una intima compartecipazione con quanto la natura è in grado di offrire nei posti meglio dotati del pianeta”.

Oggi è 13 dicembre ed è la festa di Santa .Lucia. Si festeggia in tutta Italia ma soprattutto a Siracusa. E’ la santa protettrice della vista e degli occhi. In Svezia è la festa della luce. A Stoccolma le ragazze si vestono di bianco con una candela in mano ed una coroncina di candele elettriche sul capo ed attraversano la città. E’ pieno inverno a Stoccolma e Santa .Lucia è il giorno più corto dell’anno quasi il solstizio d’inverno. Ma Santa Lucia porta la luce e dopo il 21 dicembre il giorno comincia ad allungarsi.

Qui invece l’inverno non si vede. Pare l’estate. E’ l’estate di Santa Lucia. Forse durerà un giorno o due ma comunque è un giornata da trascorrere al mare.

 

A Sorgeto o Soliceto

Oggi è sabato e l’estate di Santa Lucia continua. Nell’isola non c’è un clima soltanto. Ci sono tanti “microclima”. Se ti sposti dal Porto a S. Angelo in una bella giornata di dicembre senti sempre di più il calore dell’estate. Ho deciso. Vado a Sorgeto, una piccola baia nella frazione Panza nel Comune di Forio. E’ un giorno da passare al mare in un punto in cui l’acqua termale si unisce a quella del mare e diventa calda.

Ci arrivi da Panza a Sorgeto passando da Piazza San Leonardo attraversando con l’auto un labirinto di vicoli e ti sperdi se non ci fossero le indicazioni: Sorgeto.

Giuseppe d’Ascia, il più grande storico ischitano del XIX secolo nel suo libro sulla “Storia dell’isola d’Ischia” chiama il luogo “Soliceto”.

sorgeto 8“Rinomatissima fu l’acqua termo-minerale di “Soliceto” che scaturiva nella cava, accosto alla “Pedora”, al lido del mare di questo villaggio di Panza; acqua che fu commendata dal Jasolino e giudicata giovevole alle gotte” scrive lo storico ischitano nel suo libro del 1867.

“Di quest’acqua – scrive d’Ascia – i “panzesi” se ne servivano per sanare la scabia. Oggi queste vene salutari sono state ingoiate dal mare ma pure i caldissimi rivi si distinguono in mezzo agli scogli”.

E’ ancora così “Soliceto” o Sorgeto dopo oltre due secoli. Il panorama è incantevole in questa estate di Santa Lucia con un sole caldo. Scatto qualche foto e scendo ai “rivi in mezzo agli scogli” lasciando la macchina nel parcheggio del ristorante da Gisella che mi dice che “ci sono 300 scalini da fare” prima di arrivare agli scogli o meglio alle piscine naturali.

Gli scalini sono 306 ma ci sono anche i punti di riposo in due livelli con le panchine di pietra lavica.

Trovo a Sorgeto alcuni turisti comaschi, un signore napoletano di 72 anni, Guido Ponza, che viene ad Ischia da quando aveva 5 anni e che ha una casa a Panza. Guido Ponza è un frequentatore di Sorgeto. C’è anche una coppia di discreti turisti tedeschi ed ancora due coppie di turisti russi.

C’è anche una giovane coppia, Florian e Diana, ischitano lui e napoletana lei, che hanno deciso di passare una giornata al mare come se fosse settembre. C’è un turismo internazionale ad Ischia anche d’inverno.

C’è anche un personaggio che vende vasetti di fango con l’acqua di Sorgeto e che ha messo a cuocere le patate in una buca di calda acqua termale. Dalle sorgenti l’acqua esce a circa 90 gradi e si riversa in mare così sono state create delle piscine con gli scogli e si può fare il bagno in una acqua calda o tiepida a seconda delle preferenze.

“Bisogna immergersi e stare in silenzio perché così ci si cura e si è in pace” mi dice Guido Ponza. Ha ragione. Anche qui parlo troppo. Jacques Etienne Chevalley de Rivaz, il più famoso medico termale dell’isola d’Ischia dell’Ottocento autore di una guida famosa sulle acque termali dell’isola aveva dettato delle “Regole da osservare durante l’impiego delle acque e delle stufe d’Ischia”. La numero due dice che “poiché queste acque operano più vantaggiosamente quando lo spirito e il cuore sono ben disposti, bisogna liberarsi per quanto è possibile di tutti gli affari e delle preoccupazioni che si potrebbero avere. Occorre silenzio e riposo”.

Nella piscina naturale l’acqua è calda ed ogni tanto arriva il gettito freddo del mare. E’probabile che il dottor Walde, il medico tedesco che alla fine degli anni ’50 del ‘900 realizzò i Giardini Poseidon con la teoria del caldo-freddo nelle piscine termali a differente gradazione, abbia copiato da questa luogo la sua teoria scientifica.

Saluto in silenzio Guido, Florian e Diana, mi rimetto a posto e ritorno su al piazzale.

306 scalini, li faccio lentamente e guardo il magnifico panorama. Il sole è alto. Florian e Diana mi sembrano due giovani innamorati come Geoffrey e Kid a distanza di 83 anni.

E’ stata una giornata stupenda.

Giuseppe Mazzella