Sabato 18 giugno la biblioteca comunale Antoniana e la Fondazione Opera Pia Iacono Avellino Conte ospiteranno lo scrittore romano Massimiliano Felli con il suo ultimo romanzo Il fuoco in fondo al mare.
Dalle 20.00 presso la sala conferenze Mons. Onofrio Buonocore, ci caleremo, così come recita il sottotitolo, in un’indagine non ufficiale del commissario Cafasso.
«18 giugno 1864, di buon mattino, presso Villa Sofia, in località Cretaio, Ischia…». Prende avvio così la detective story che catalizzerà l’attenzione di coloro che intendono calarsi nel secondo romanzo di Massimiliano Felli, della serie delle indagini del Commissario Aniello Cafasso. L’autore in un sapiente equilibrio tra storia e finzione narrativa ha costruito l’architettura del giallo attraverso un preciso spunto narrativo tratto dal raro e prezioso Giuseppe Garibaldi, cento vite in una, dello storico Nino D’Ambra.
L’impalcatura storica nella quale si sviluppano le indagini deve moltissimo alle ricerche dell’avvocato che, a Forio in via S.Vito, 56, presso il suo Centro di Ricerche Storiche, conserva tutte le fonti in copia e in originale.
Nel luglio del 1864 Giuseppe Garibaldi soggiornò presso le terme dell’isola d’Ischia. Nel soggiorno ischitano, così come ricostruisce attentamente lo storico e riporta il Felli, in calce al suo romanzo, l’Eroe dei due Mondi fu vittima di un “incidente”, che nella realtà fu un malore ma che per le indagini dell’anziano polizziotto in pensione sarà l’attentato attorno al quale ruota tutta la narrazione. Un caso scottante, che rischia di compromettere l’equilibrio politico della neonata Italia e che offre l’opportunità di potersi immergere in un’isola brulicante di personaggi incastonati come gemme nella sua natura lussureggiante e che con il proprio temperamento raccontano la sua natura vulcanica.
Il giallo storico della collana noir GialloValentino dell’editore partenopeo Stamperia del Valentino, ispirato a fatti realmente accaduti, documentati in una scheda in calce al volume, reca un titolo emblematico non soltanto perché riecheggia il mistero del naufragio dell’Ercole con i preziosi documenti contabili dell’amministrazione garibaldina in Sicilia. In realtà rimanda tanto alla ribollente natura vulcanica della nostra isola, quanto a quel fuoco della narrazione che quasi divora il lettore e che si cela nella sicura ricostruzione e nella sapiente interpretazione e trasformazione delle fonti; come in un mare, volendo citare Massimiliano Felli, «con i suoi colori, col suo rumore, con l’immensità reale e metaforica della sua massa stessa, delle sue inattingibili profondità». Sabato sera a partire dalla 20.00 presso la Biblioteca Antoniana, con Massimiliano Felli, Nino D’Ambra e Lucia Annicelli proveremo ad immergerci nell’indagine tutta ischitana del Commissario Aniello Cafasso. Vi aspettiamo.