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Andar per sentieri

Escursioni
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Mi avete presto in castagna! Sorpresa a perlustrare il bosco, a visitare le case di pietra, fotografando scorci che custodiscono suggestivi belvedere.

Una domenica immersa nei colori caldi e bruciati dell’autunno, delle foglie secche, dei primi ricci ha un sapore romantico e avventuroso.

Perdere la bussola o Tom Tom, che dir si voglia, e partire con l’intenzione di camminare, scoprire, respirare, fotografare, rilassarsi in compagnia di amici. Con Giusy e Daniele abbiamo stilato l’hit list dei luoghi d’interesse all’insegna della natura, avvalendoci dei consigli dell’escursionista Assunta Calise. La prossima volta, infatti, abbiamo in serbo di attraversare insieme il percorso Serrara (Calimera) Epomeo Fiaiano, che ci suggerisce per la sua particolare bellezza.

Dopo Epomeo in Sella, dunque, sono ritornata con piacere a Serrara percorrendo un camminamento semplice, accessibile a tutti, quello della Falanga, a 600 metri sul livello del mare.

E’ curioso notare come da Forio e precisamente dall’incrocio per raggiungere i Giardini della Mortella, si intraveda la sagoma del gigante Tifeo, il cui mito si tramanda da secoli: Capo dell’Uomo la fronte, la cima dell’Epomeo il naso e poi tutto il corpo.

Non siamo i soli ad aver desiderato questi luoghi. Incontriamo diversi turisti, dei cacciatori, una famiglia che ci ha colpito per i suoi piccoli escursionisti in erba e persino degli amici, il mondo è davvero piccolo, impegnati a preparare un picnic.

Si parte dal ristorante Il Bracconiere. Parcheggiata l’auto, due ore di puro movimento. Le scoperte più insolite avvengono quando si abbandona il sentiero, ci conferma dalle sue foto un ischitano con cui ci intratteniamo mentre consumiamo uno spuntino, ma è bene preferire le ore diurne e fare attenzione perché all’inizio non ci sono indicazioni.

Da Bocca di Serra, volgendo lo sguardo verso l’alto, noterete una croce posta proprio lì dove persero la vita tredici inglesi scomparsi nel terribile disastro aereo del 9 marzo 1947. Se sarete fortunati incontrerete anche un gregge di pecore e questo vi farà sentire un po’ come Heidi e Peter.

Qui la vegetazione è scarna (gariga). C’è la pungente Carlina raggio d’oro, l’ euforbia a cespi, le ginestre, il fiordaliso stellato e all’ingresso dei Frassitielli persino la ginestra etnense che il botanico Gussone portò sull’isola verde.

Il camminamento caratterizzato da ammassi rocciosi, erosi dagli agenti atmosferici, vi condurrà al Belvedere Fatebenefratelli ai Frassitelli, una zona che prende il nome con molta probabilità dai Frassini, anche se i tre esemplari lasciano spazio ad una prevalenza di Robinie. Il sottobosco, che in primavera sfoggia gigaro, ciclamini e aglio triquetro, in autunno cede il passo a panorami più spogli e brulli, agli asparagi selvatici e a qualche verde pungitopo. Cestino alla mano, dopo le piogge, qui troverete anche i funghi porcini, ma per quelli bisogna puntare la sveglia e farsi accompagnare da persone esperte.

Si continua per la Falanga.

Un bosco di castagni fa da ombrello, alberi giovani ma longevi, un legno prezioso utilizzato come sostegno per le viti, vi condurrà ad una scoperta inaspettata. In questi luoghi, che di primo acchito sembrerebbero inviolati dall’uomo, troverete le fosse per conservare la neve e le case di pietra mimetizzate nella vegetazione sempre più fitta. Le case, dei massi tufacei, erano un antico rifugio per i coltivatori d’uva. I vitigni, un tempo, abbracciavano anche queste zone, prima che i castagni avessero il sopravvento. Per un occhio attento il bosco è in continua trasformazione da stagione in stagione, di anno in anno.

Un tempo era percorso abitualmente dalle nonne di Serrara e del Ciglio, che lo attraversavano per andare a vendere la verdura quando il turismo stava appena cominciando a nascere.

Dalla  Falanga, infatti, si può raggiungere Casamicciola; mentre seguendo le indicazioni blu sui castagni, al bivio, dove si trova il suo masso più alto, deviando a sinistra si arriva a Santa Maria al Monte dove si può proseguire per una comoda e panoramica strada direzione Forio o via Bocca (Giardini Ravino).

Lungo il sentiero colleziono cortecce, ricci e foglie gialle per portare nel mio centrotavola un po’ d’autunno, un po’ della mia giornata.

Per i percorsi naturalistici  si consigliano scarpe da trekking e allenamento

Assunta Calise 329.53.55.723

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