Ischia News ed Eventi - Trasporti

Il mancato sblocco delle risorse necessarie alla Caremar da parte della Giunta Regionale della  Campania sta mettendo a serio rischio il futuro dell’azienda nella delicatissima fase della privatizzazione.

L’Assessore Regionale ai Trasporti ha una gravissima responsabilità per la mancata erogazione delle risorse necessarie alla normale gestione dell’Azienda, considerata la carenza di manutenzione delle navi che sta producendo il continuo fermo del naviglio per guasti e addirittura si paventa la possibilità che venga a mancare la fornitura di carburante perché i fornitori non sono stati pagati.

Non è accettabile che siano i lavoratori a pagare il prezzo di responsabilità ed inefficienze che non sono a loro imputabili, in particolare subendo provvedimenti disciplinari a causa della protesta per la mancata erogazione degli stipendi lo scorso mese.

In allegato la convocazione della Capitaneria di Porto di Napoli circa la proposta di riduzione della tabella di armamento avanzata dalla dirigenza Caremar relativamente alle sue navi Adeona, Driade, Fauno, Naiade : invece dei 550/650 attuali e degli oltre mille di quando uscirono le navi, la stazza passeggeri passerebbe a 450 unità. La riunione si terrà giovedì 8 nov. presso la Capitaneria di Porto di Napoli e vedrà intorno al tavolo i sindacati ( CGIL, CISL, UIL,UGL ), la federazione dei marittimi Federmar, il mondo armatoriale rappresentato da Confitarma , la rappresentanza  della Sezione Sicurezza della Capitaneria di Porto di Napoli e la proponente società Caremar: tutti chiamati ad esprimere il proprio parere in relazione alla suddetta  proposta di riduzione dell’equipaggio.

Non entro nel merito della proposta se non ricordando che la materia è disciplinata dalla Circolare 001/20 ott. 2010  da MARICOGECAP che detta le linee guida per la definizione delle tabelle di armamento e che la corretta applicazione di esse per quanto riguarda modifiche a tabelle già definite non prevede la riduzione volontaria dei mezzi di salvataggio in essere per giustificare una riduzione di personale e che l’equipaggio minimo è in funzione della  sicurezza e dell’organizzazione del lavoro a bordo: si corre il rischio che per ridurre le spese si mette a repentaglio la disponibilità della nave!

La reazione dei lavoratori del mare non si è fatta attendere ed è riassumibile nelle seguenti espressioni “ E' un altro coniglio uscito dal cappello del mago, che non serve certamente ad un risparmio, ma solo a ridurre il peso della società nel mercato, a demolire la contrattazione integrativa e fornire un nuovo assist ad un futuro imprenditore privato, oltre che  togliere 2 membri dell'equipaggio  (comune di macchina e comune di coperta) ”.

a) una riflessione regionale in Consiglio sulla svendita della Caremar e sugli intrecci d'affari nel Golfo di Napoli che soffocano la libera concorrenza e che creano  lottizzazioni di porti e monopolio commerciale; una svendita, quella della Caremar, che raggiungerebbe il top nella eventualità che vada ai privati, così come vuole la maggioranza regionale con il tacito consenso dell'opposizione consiliare regionale alla quale l’autmare pure si è rivolta, ma senza esito, purtroppo;

b) censurare il ruolo di Vetrella , chiedendone le dimissioni, per aver imposto una procedura in contrasto con gli  indirizzi programmatici inseriti nella finanziaria del 2009; censura anche per il Cons. di De Siano ( chiedendone le dimissioni da Presidente della IV Commissione ) per le sue omissioni nella qualità di Presidente e per il sospetto conflitto d’interesse; ma anche perché ha tradito le aspettative dei suoi compaesani ischitani;

Cari amici,
nel mentre vi scrivo è in atto a Napoli, a Porta di Massa, una giusta rivendicazione sindacale dei lavoratori marittimi che temono per il loro posto di lavoro e si vedono privati del loro stipendio, già decurtato e saltuario in più occasioni, dalla società regionale Caremar a cui, per un’assurda decisione a livello governativo nazionale, viene negato in bilancio il previsto contributo statale per i servizi essenziali che offre, in dispregio all’ accordo di programma stato/regione sottoscritto tra le parti all’atto della cessione.

Uguale irresponsabilità amministrativa e politica la dobbiamo denunciare a livello regionale dove per effetto di una confusa politica assessoriale che ancora non sofferma la sua attenzione  e priorità sul diritto alla mobilità per i servizi essenziali, per gli isolani e per i lavoratori pendolari, che non può non essere che pubblico; un diritto che certamente non può essere elargito o legato al profitto di qualche azienda privata e che, pertanto la Caremar, fino a quando le istituzioni non ne avranno individuata un’altra equivalente, va difesa e potenziata.

Il servizio marittimo Caremar è un servizio di trasporto pubblico locale che non può essere soppresso, né tanto meno messo in liquidazione  così come intende fare  La Giunta Regionale con l’avvia della gara per la privatizzazione, di cui alla illegittima delibera di GR 444 del 9 agosto 2001 già impugnata dall’Autmare davanti al capo dello Stato ed oggi anche davanti al TAR e, a quanto pare,  anche da alcuni Comuni (Forio, Ischia, Anacapri e Capri).

Lettera aperta ai cittadini delle isole del Golfo di Napoli

Cari amici, il ricorso al TAR contro la privatizzazione della Caremar, di ampio spessore tecnico- amministrativo per i contenuti e per i numerosi e puntuali rilievi giuridici che contiene, è una realtà resa possibile grazie all'impegno professionale gratuito che ci viene dagli avv. Giampaolo Buono, Francesco Cellammare e Raimondo Nocerino  in uno con l'Avv. A. Barbieri ed i tanti altri che con loro hanno collaborato e collaboreranno per il buon esito dello stesso; li ringrazio di cuore anche a nome di tutti Voi. L’impegno professionale dei citati avvocati è testimonianza viva  di un responsabile impegno civile e di  solidarietà alla nostra lotta che rafforza i nostri convincimenti circa la bontà dell'iniziativa politica e che dà a tutti noi  dell' Autmare e più in generale della costituta rete interisolana per i diritti *  - che è parte essenziale e propulsiva dell'iniziativa intrapresa -  una speranza in più per il futuro in positivo dello sviluppo delle nostre comunità che sarà tale solo con il coinvolgimento sempre più massiccio dei cittadini su obiettivi specifici che tendano a dare  dignità di cittadinanza e diritti agli  isolani.

Ma occorre andare oltre! occorre anche affiancare alle tante energie intellettuali che oggi ci sono a fianco indispensabili energie finanziarie le cui offerte, a mio avviso, hanno un valore in più in questo drammatico momento di crisi dal momento che attestano una volontà di impegno e di lotta per il cambiamento e di orientamento della società anche se solo con la consegna di un euro.

Come ex dipendente CAREMAR e come appartenente alla USCLAC-UNCDiM (Unione Nazionale Comandanti e Direttori di Macchina), intendo offrire degli spunti di riflessione nel dibattito in corso, esprimendo in primo luogo ampie riserve sul processo di privatizzazione della CAREMAR ed in particolare sulla procedura adottata, nonché sulle ragioni di una bancarotta annunciata.

Si ritiene che la privatizzazione al 100% di questa società, oltre a produrre  effetti pregiudizievoli sui livelli occupazionali per la forte quota di precariato in atto, genera pesanti ricadute sul diritto alla mobilità e continuità territoriale delle comunità isolane interessate. Viceversa, una gestione completamente pubblica o quanto meno al 51% e aperta al partenariato privato per il restante 49% - anche al fine di contrastare i cartelli e monopoli in atto nel Golfo di Napoli - consentirebbe il mantenimento di regole trasparenti nella dinamica concorrenziale e una continuità territoriale a tariffe controllate e orari accessibili.

Si esprimono altresì riserve sulla procedura adottata dalla Giunta Regionale per le seguenti ragioni:

1.              In quanto società di trasporto pubblico locale, per gli effetti referendari, giusta recente pronuncia della Corte Costituzionale n. 199/2012, avrebbe dovuto essere bloccata ogni ipotesi di privatizzazione in atto. D’altra parte, la stessa Comunità Europea nella Decisione sia pure riformata del 2004, affermava che “(150)”..la breve durata delle traversate e la frequenza delle corse consentono di paragonare il traffico di questi collegamenti marittimi a una rete di trasporto terrestre perturbano”.

Caro avv. Bernardo,
grazie all'iniziativa Tua e dei consiglieri comunale Mazzella e Ferrandino che con Te fanno gruppo consiliare ed alla tenacia dei sostenitori della petizione contro la privatizzazione della Caremar  di cui l’Autmare è parte, il Consiglio Comunale di Ischia ieri sera ha scritto una pagina che, senza alcuna enfasi, potremmo definire storica per la qualità del confronto, per i contenuti e per il senso di responsabilità dimostrato da tutti. Un grazie non rituale, quindi, anche al Sindaco Ferrandino, al delegato ai trasporti dott. Mattera  ed a ciascun gruppo consiliare.

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