Ischia News ed Eventi - Economia

“E’ scoppiata la pace dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla pubblicazione delle migliori pizzerie d’Italia. Al via adesso un percorso operativo promosso e voluto dalla Camera di Commercio di Napoli con il Gambero Rosso sulla sensibilizzazione e la promozione dell’intera filiera agroalimentare della pizza napoletana”.

Così il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, commenta l’iniziativa della casa editrice di realizzare una nuova guida con le pizzerie napoletane e una pubblicazione interamente dedicata al capoluogo partenopeo.

33mila fallimenti negli ultimi tre anni. Il 70% delle imprese lamenta difficoltà nel recupero dei crediti commerciali e scarsa liquidità, il 50% ha rapporti difficili con le banche

Roma, 4 luglio 2012 – Il numero di fallimenti di imprese è aumentato vertiginosamente negli ultimi tre anni: complessivamente 33mila procedure avviate tra il 2009 e la fine del 2011, riguardanti in gran parte strutture di piccole e piccolissime dimensioni. Questo dato ribatte con quello sul ridimensionamento complessivo della struttura produttiva del Paese. Rispetto alla fase pre-crisi (prima metà del 2008) oggi mancano all'appello circa 13mila imprese. Su 100 imprese costituite nel 2006, attualmente soltanto 58 risultano ancora attive, mentre il tasso di sopravvivenza nei primi anni 2000 era del 63%.

La crisi economica non accenna ad attenuarsi nonostante alcuni interventi strutturali approntati negli ultimi otto mesi. E se ora si discute delle misure per la crescita, occorre capire con esattezza come e dove intervenire. «Il Paese mantiene ancora fondamentali solidi, con un elevato livello di risparmio delle famiglie e un tessuto d'impresa in gran parte dotato di una consistente carica competitiva – ha dichiarato oggi Giuseppe De Rita, presidente del Censis, da sempre impegnato a dare voce all'impresa minore –, ma è innegabile che le molte energie manifestate in passato mostrano ormai gravi segnali di logoramento. Prenderne atto è un modo per capire meglio quali strumenti di sostegno possono essere messi in campo».

Luci e ombre nel rapporto della Corte dei Conti sulla Finanza Pubblica presentato ieri: trecentoventitre pagine dense e ricche di dati e di informazioni che danno conto di profonde contraddizioni. Ottimi risultati nella riduzione delle spese, ma a scapito soprattutto degli investimenti; enti locali complessivamente virtuosi, ma spesso costretti a nascondere il debito sotto il tappeto delle aziende partecipate; miglioramento dei conti nel settore della sanità, ma ancora rischi gravi di corruzione, lì più che altrove; aumento della pressione fiscale, ma fortissimo tasso di evasione; entrate crescenti, ma insoddisfacente equità; importanti successi congiunturali, ma ancora nessun nuovo disegno delle amministrazioni pubbliche e del loro perimetro.

Innanzi tutto tanto di cappello: una relazione ricchissima di dati, di informazioni, di considerazioni. Il rapporto sulla Finanza Pubblica, nuova fatica della Corte dei Conti, non è però un nuovo adempimento, ma uno strumento prezioso di analisi e di riflessione sulle politiche, e non solo economiche.
Sono 323 pagine dense di dati, tabelle, numeri e informazioni che sono state presentate ieri mattina (5 giugno 2012) alle 11.00. Le ho lette tutte, ma confesso un po’ velocemente, quindi conto di tornarci sopra più volte. Intanto un commento a caldo e un breve resoconto per chi non ha avuto il tempo di leggere il rapporto direttamente.

Quel che ho capito è che, nella faticosissima tenuta del timone nella tempesta della crisi, ci troviamo in una fase piena di contraddizioni. Provo a elencare quelle che mi sono sembrate più evidenti riportando in corsivo le parole del rapporto.

Con il decreto dirigenziale n° 603 del 19 dicembre 2011 la Regione Campania ha pubblicato il bando per l'attuazione della misura 4.1 del Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013.

La misura, intitolata allo sviluppo sostenibile delle zone di pesca, consente di ottenere finanziamenti fino a 1.712.000 euro per realizzare 5 Piani di Sviluppo Locale al fine di rilanciare reddito e qualità della vita nei comuni costieri.

Per usufruire dell'aiuto, in ogni area di potenziale interesse (vedi il dettaglio in fondo all'articolo) deve costituirsi un Gruppo di Azione Costiera (GAC) incaricato di definire il piano di sviluppo locale purchè così composto:

20-40% rappresentanti del settore pesca, tra gli altri, associazioni di categoria del settore pesca ed acquacoltura, organizzazioni professionali, pescatori professionali, acqualcotori singoli ed associati;

20-40% rappresentanti di enti pubblici e comuni costieri del gruppo di azione costiera (Gac) di riferimento;

20-40% rappresentanti di componente privata quali enti ed associazioni che esprimono interessi di natura ambientali, economici, produttivi, sociali nel territorio del Gac.

Il Gruppo di Azione Costiera deve garantire coerenza geografica, economica, sociale e rappresentare una popolazione residente superiore a 30.000 abitanti.

Franco Arcamone Medaglia d'Oro ADVS per il 2011

Domenica 29 gennaio l'associazione donatori di sangue dell'isola d'Ischia ha festeggiato per la venticinquesima volta, dal lontano 1975, anno di costituzione, tutti quei donatori che hanno raggiunto particolari traguardi. La manifestazione come da tradizione si rappresenta: in una fase religiosa, con la messa ufficiata da don Gino Ballirano, anche esso vecchio donatore di sangue, ed una fase laica, durante la quale si discutono i problemi ed i risultati raggiunti durante l'anno dall'associazione, successivamente si procede con la premiazione dei donatori che si sono particolarmente distinti durante l'anno passato, ed il tutto si conclude con un bel aperitivo. Anche quest'anno si è evidenziato che il maggior problema dell'associazione è legato ad una delibera della regione Campania, che istituisce il registro delle associazione di donatori sangue, al quale per essere iscritti bisogna avere almeno 800 donatori attivi. Si considera donatore attivo, colui che fa almeno una donazione ogni 2 anni.

L’Associazione VAS è da sempre impegnata sul terreno della massima riduzione  alla fonte dei rifiuti solidi urbani e sull’obiettivo che il loro smaltimento avvenga nella filosofia del pieno recupero della materia e dell'energia, senza  immissioni nell'ambiente esterno di gas inquinanti e senza produzione di rifiuti tossici e nocivi. In tal senso, la raccolta differenziata - finalizzata agli obbiettivi del compostaggio e del riciclo delle materie prime - ha costantemente caratterizzato le iniziative assunte finora dall’Associazione.

Fermi restando i predetti ed irrinunciabili obbiettivi di fondo, occorre anche guardare con interesse e senza preconcetta chiusura a possibili soluzioni fornite da altre tecnologie, tenendo presenti da una parte i risultati eventualmente già ottenuti mediante il loro impiego e, dall'altra, la catastrofica scelta degli inceneritori, sancita dal Piano Regionale dei rifiuti.  A tal fine - senza ovviamente far nostra l’una o l’altra soluzione tecnologica, ma nella convinzione della validità della scelta di nuove tecnologie -  organizziamo un’incontro pubblico per il prossimo Martedì 31 gennaio 2012 - ore 16,30 -19,00 - presso l'Associazione Culturale "La Città del Sole", (ex Asilo Filangieri, vico Mattei – v/ze di via S. Gregorio Armeno).

Il Comune in Italia con il maggior numero di assessori, il Sindaco con la segreteria più affollata d’Italia, e non hanno € 1.900,00 per adeguare la potenza della fornitura elettrica per il riscaldamento del Plesso delle scuole elementari dello Scentone e pensano di “fare soldi” e “clientele” privatizzando le strutture sportive. In tutte e due i casi sono le cosiddette fasce deboli ad essere penalizzate. Nel primo caso il problema sembrerebbe nascere dalla scelta di sostituire un impianto a gasolio già realizzato e solo da adeguare con altre tecnologie più costose anche per tenersi buono un leader dell’opposizione poi passato in maggioranza. Nel secondo caso poi hanno addirittura tentato di “abusare” delle norme per l’assistenza sociale per mettere in atto il proprio disegno.

Quanti disabili potrebbero essere cooptati nella gestione delle strutture sportive ed insieme al mondo dell’Associazionismo sentirsi utili, al centro di un progetto di integrazione ed invece vengono lasciati ai margini della società, ghettizzati, costretti a restare a casa e pesare a volte in maniera insopportabile sulle famiglie in una società tanto ricca ma spesso altrettanto razzista e cieca di fronte alla disabilità, al disagio. Il tutto avviene con la evidente complicità di chi ha responsabilità di governo e dovrebbe mettere in campo ben altri valori.

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