Ischia News ed Eventi - Politica

Una bella domenica d'aprile per il PD di Forio: il cielo si è schiarito e, come accade in primavera, si deve dare avvio alla preparazione del terreno per ben seminare.

L'incontro di stamattina alla casa comunale di Forio (l'ex chiostro di S.Francesco) ha visto la partecipazione di Gino Cimmino, segretario provinciale del PD e Giuseppe Russo, consigliere regionale PD in Campania e una manciata di elettori PD di Forio. All'assemblea mancavano volti e facce note, la cui assenza in verità non è stata poi così avvertita: piuttosto indicativa delle reali intenzioni di costoro nei confronti del PD...

 Buon giorno,

mi sia permessa una piccola nota a margine dell’assemblea Pd a Forio di mercoledì 27 marzo.

Sono oramai anni che vado elemosinando un incontro nel PD di Forio, ma non tra i soci della “amministrazione Regine sas” (l’ultimo di cui ho avuto notizia era alle 9 di sera a casa del Sindaco! … sigh!”), no, no:. proprio tra gli elettori e le elettrici del Partito Democratico e finalmente scopro perché questo non è stato possibile: “il circolo PD a Forio non esiste! E io verrò a Forio per contribuire alla sua formazione, visto che nell’Isola esiste SOLO il circolo di Casamicciola, che risulta strutturato e funzionante” queste sono state le parole del segratario provinciale Cimmino.

Cimmino non l’ho raggiunto per vie traverse: l’ho contattato attraverso il sito web, ho preso un appuntamento e sono andata in sede a palesargli le mie difficoltà!

Ieri (27 marzo) si è tenuta una prima assemblea delle cittadine e dei cittadini simpatizzanti del Partito Democratico, desiderosi di vederlo finalmente rinascere dalla palude in cui i “soliti noti” l’avevano fatto sprofondare, utilizzandolo unicamente quale strumento per l’ottenimento di interessi puramente personali: nulla è stato fatto in questi anni per coltivare un tessuto d’interessi, di impegno e di iniziative, pur presenti e vive, atte a  costruire un luogo di appartenenza politica che fosse un’ utile ed efficace risposta alle istanze delle cittadine, dei cittadini e del territorio.

"La crisi politica che l'Italia sta vivendo non è paragonabile ad una semplice crisi di governo. C'è qualcosa di più. Emergono fattori che le pur travagliate esperienze della Prima e delle Seconda Repubblica non avevano mai registrato. Ci sono elementi in grado di spostare gli eventi verso una vera e propria crisi di sistema". Lo ha scritto in prima pagina Claudio Tito su "La Repubblica" di sabato 23 marzo 2013 nella sua "analisi" del pre-incarico all'on. Bersani di formare il governo ricevuto dal Presidente Giorgio Napolitano. Credo che soltanto per evitare allarmismi Merlo non afferma chiaramente che questa è una crisi di sistema, del sistema politico italiano che è ancora un parlamentarismo con due Camere che hanno gli stessi poteri e questa "Repubblica parlamentare" delineata dalla Costituzione del 1948 che ricalcava quella della IV Repubblica francese del 1946 è rimasta la stessa ed è quindi improprio ricorrere alla "numerazione francese delle Repubbliche" perché ogni nuovo sistema politico della Repubblica veniva segnato con una nuova Carta Costituzionale – ecco perché in Francia le "Repubbliche" sono cinque. Siamo in piena crisi della "Repubblica parlamentare" con due Camere con gli stessi poteri – qualcosa che hanno solo nel piccolo Belgio e non a caso è stata richiamata la lunga crisi del "plat pays" come chiamava Jacques Brel il suo Paese che nella lingua "francofona" è femminile e non maschile.

Ho conosciuto i militanti del Movimento delle 5 stelle di Beppe Grillo due anni fa in occasione del Referendum consultivo indetto dalla Regione Campania per unificare i sei Comuni dell'isola d'Ischia (Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Barano e Serrara-Fontana).

L'isola d'Ischia – che ha oggi una popolazione di circa 65 mila abitanti ed una consistenza economica di circa 3mila imprese tanto da essere la prima località della Campania per ricettività turistica con circa 13mila iscritti al Centro per l'Impiego e con circa 10mila lavoratori stagionali del turismo e dell'indotto - è divisa amministrativamente in sei Comuni dal 1806 con la dominazione francese che addirittura ne costituì 7 con Testaccio poi accorpato con Barano nel 1873. La Storia di Ischia è interessantissima perché è un'"isola antica" dove l'uomo civile è arrivato fin dal VIII secolo a.C. con la colonizzazione greca e senza soluzione di continuità vi è rimasto nonostante dominazioni straniere, carestie, saccheggi e quanto altro così come sono molto forti ed antiche le comunità locali e le "identità antropologiche" sono più di sei. Esistono, ancora oggi, dialetti diversi tanto che il "foriano" autentico è una vera e propria lingua che ha avuto anche una "grammatica" ed è praticamente incomprensibile per un toscano.

Il Movimento Cinque Stelle rappresenta una novità nell'arena politica ed elettorale italiana, ma anche un fenomeno di indubbio interesse sul piano dell'analisi sociale. Per tale ragione il Censis ha realizzato un'indagine su un campione di partecipanti alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale a Roma in Piazza San Giovanni venerdì 22 febbraio i cui risultati, seppur parziali e limitati, possono offrire spunto per la comprensione di questa formazione politica.

Partecipazione impegnata

Un primo dato significativo è che l'85,6% dei partecipanti alla manifestazione, intervistati dal Censis, erano intenzionati a votare Cinque Stelle: erano, infatti, elettori dichiarati (55,1%), militanti (14,2%) o indecisi ma orientati a votarlo (16,3%).

Minoritaria è risultata la presenza motivata da curiosità o da esclusivo interesse per la dialettica anche spettacolare del leader Grillo, ma senza adesione politica.

A una tale categoria (presenti ma non votanti) appartengono relativamente di più i giovani con meno di 29 anni (19% rispetto alla media del 14,4%) e gli over sessantenni, per il 24,2% presenti per pura curiosità. Mentre per oltre il 90% dei trentenni e quarantenni la presenza in piazza segnava un impegno di partecipazione politica.

Le caratteristiche sociali dei partecipanti si possono così sintetizzare:

- alto livello di istruzione, con il 29,1% di laureati e il 56% di diplomati;

- occupati per il 57,9%, disoccupati, in cerca di occupazione o in cassa integrazione per il 13,6%, studenti in gran parte universitari per l'11,6%, pensionati per il 10,4%, casalinghe per il 5,3%;

- fra gli occupati la maggior parte degli intervistati ha un impiego a tempo indeterminato nella Pubblica Amministrazione (26,6%) o presso imprese private (30,6%). Larga la presenza fra gli intervistati di lavoratori autonomi nelle professioni, artigianato, commercio e di imprenditori, categorie che in complesso sono pari al 27,6%. L'area del lavoro precario assomma all'11,2% fra dipendenti a tempo determinato, CoCoPro, partite Iva;

- particolarmente elevata è la quota di intervistati che dichiarano di aver vissuto per un periodo all'estero, pari al 24,2%.

Una scelta per un terremoto elettorale

La scelta di voto per il Movimento Cinque Stelle è motivata, soprattutto per i più giovani, dalla speranza che questa formazione politica possa offrire una possibile soluzione della crisi che sta attraversando il Paese (61,6%), mentre per il restante 38,4% è un'espressione di protesta (fig. 1). Resta forte la delusione verso la politica tradizionale e la conseguente necessità di dare uno scossone a un sistema "marcio", anche grazie a una significativa presenza in Parlamento di rappresentanti del Movimento in grado di mettere in difficoltà i politici tradizionali, giudicati inadeguati. Altrettanta importanza, tuttavia, riveste il programma politico diffuso, seppure in modo sintetico, in una serie di proposte specifiche (fig. 2). Internet e social network risultano i principali veicoli informativi utilizzati dalla maggior parte dei votanti (65%) per entrare in contatto con il movimento, anche se solo il 2,1% dichiara di aver partecipato a consultazioni on-line (fig. 3).

La collocazione politica

Come ogni movimento di rottura del quadro politico preesistente, le basi "ideologiche" non sono immediatamente riconducibili alla geografia basata sull'asse destra/sinistra. Infatti, il 48,6% degli intervistati nella piazza romana che dichiarano il voto per i Cinque Stelle si proclama estraneo a una collocazione politica definita con quello schema. Un ulteriore 32,7% si dichiara di sinistra, un 7,9% di centro-sinistra; meno intensa la presenza di chi si sente di destra o di centro-destra, pari al 10% (fig. 4).

Un riscontro ulteriore viene dal comportamento avuto alle precedenti elezioni politiche del 2008:

- il gruppo più numeroso è formato da chi si era astenuto (27,5%), seguito da ex elettori del Pd (25,3%);

- altro segmento significativo è rappresentato dai flussi provenienti dall'Italia dei Valori (14,5%) e dal Popolo della Libertà (10,5%);

- quote minori riguardano la Sinistra Arcobaleno (5,0%) e la Fiamma Tricolore (2,1%).

Bisogna considerare che, pur essendo una manifestazione conclusiva, circa il 70% dei partecipanti proveniva da Roma e dal Lazio e che per tale ragione risultano molto bassi i flussi provenienti dalla Lega Nord (fig. 5).

Nota metodologica. L’indagine è stata effettuata il giorno 22 febbraio con la somministrazione diretta di un questionario strutturato ai partecipanti alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle in Piazza San Giovanni a Roma. Sono state effettuate 443 interviste valide. I dati relativi agli intenzionati a votare Movimento 5 Stelle si riferiscono a 377 intervistati.

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Venerdì 22 febbraio 2013 ore 19.00 Piazza San Gaetano in Forio chiusura della campagna elettorale del Partito Socialista Italiano? Interverrà Vito Iacono candidato al Senato della Repubblica?

Elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, in caso di cattive condizioni metereologiche l'evento si svolgerà presso il night Lucignolo Zi Carmela a Via Mons. Schioppa.

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