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Arnaldo o l’importanza del Ragioniere

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Il neo sindaco di Casamicciola, Arnaldo Ferrandino, all’insediamento del consiglio comunale il 24 maggio scorso nel salone di quello che viene ancora chiamato il “Capricho de Calise”cioè il complesso commerciale di proprietà del Comune che la Calise Snc ha gestito dal 1969 al 2010 in virtù di una concessione  trentennale   che ha generato una lite o causa con il Comune, ha fatto un discorso da “ragioniere”. Arnaldo è un bravo dottore commercialista che ha 52 anni e svolge la sua professione da circa 30 anni. E’un uomo di poche parole, dalla comunicazione difficile, che per forma mentis e deformazione professionale non ama i grandi progetti o le care utopie. Per questo è  impossibile chiedere a lui un discorso  capace di entusiasmare l’uditorio , di far sognare la gente, di arringare la folla.  Gli uomini che hanno un simile carattere mettono in luce soprattutto i difetti anziché i pregi. Ma qualche volta il pregio ha il sopravvento sul difetto.

Il discorso che ha tenuto all’insediamento della sua terza esperienza amministrativa da sindaco di Casamicciola dopo oltre 10 anni di assenza, breve ed a braccio – come tutti i suoi  interventi pubblici – fa emergere  l’importanza del “ragioniere”nella società moderna cioè  i “conti”prima dei”progetti.”Ma proprio dai conti Arnaldo ha fatto partire la sua autonomia politica  da quello che doveva essere il suo principale alleato e cioè l’attuale sindaco d’Ischia ed ex sindaco di Casamicciola, Giosy Ferrandino,   con il quale  è unito solo dal cognome mentre i tratti caratteriali sono opposti.

Il discorso di Arnaldo  meriterebbe di essere discusso, approfondito  e sostenuto con un ordine del giorno dall’associazione dei commercialisti ed esperti contabili dell’isola d’Ischia presieduta dal dottor Piero D’Ambra, anche consigliere comunale di maggioranza del Comune di Ischia, che di recente si è occupata di fiscalità dei Comuni in una conferenza di aggiornamento professionale.

Sostenuto perché  dovrebbe essere chiaro e da tutti condiviso in tempo di recessione economica -  che per l’economia “ipermatura”dell’isola d’Ischia sta avendo conseguenze tragiche – che  il risanamento finanziario dei Comuni, l’equilibrio di bilancio, la modernizzazione degli uffici e dei servizi, è condizione INDISPENSABILE per tutte le altre politiche del Comune che non possono nemmeno essere avviate se non si mettono a posto i conti.

Ed i conti del Comune di Casamicciola sono drammatici. Arnaldo ha annunciato che non ci sono soldi in cassa  e che la situazione delle due società “partecipate”-  e cioè l’AMCA e la Marina di Casamicciola – è serissima. Le due società – ha detto Arnaldo – hanno un deficit di 7 milioni di euro e così bisogna concentrare tutti gli sforzi per evitare la dichiarazione di dissesto finanziario ed attuare una drastica riduzione delle spese e naturalmente  questo inciderà sulla qualità dei servizi.

Ha detto che  “quando lasciò il Comune 10 anni fa l’Ente era lanciato su un’autostrada mentre adesso è in un vicolo cieco e bisogna trovare una via”. Ha cioè criticato non solo l’ultimo quinquennio di amministrazione di Vincenzo D’Ambrosio  ma anche l’altro quinquennio di Giosy Ferrandino. Ingegnere il secondo e medico il primo. Implicitamente ha fatto risalire proprio a quel  quinquennio le spese superflue per due società in house al posto di una  che Giosy Ferrandino creò per una spartizione interna di potere.

Così ha avuto il coraggio di stroncare il “caularone”cioè il mini-comune Ischia-Casamicciola- Lacco Ameno – che “a furia di bollire si è fuso”ed ha implicitamente detto che non accetta ricatti politici  che già si  sono affacciati in consiglio comunale con la costituzione di un gruppo nella maggioranza che si chiama “patto per Casamicciola”ed è costituito dai consiglieri di Giosy Ferrandino, Riccardo Cioffi e Gianfranco Mattera.

Arnaldo da “ragioniere”ha sostenuto che bisogna puntare all’unificazione dei servizi fra i comuni viciniori ma se gli altri non lo vorranno Casamicciola farà da sola. Poiché la sua lista era una “Concentrazione Democratica”imposta dal sistema elettorale maggioritario e dall’assenza dei partiti politici ha cominciato a rispettare  gli accordi preelettorali nominando  assessore l’ing. Giovan Battista Castagna, che uscito dalla porta del consiglio comunale dopo 18 anni vi ritorna dalla finestra, in virtù dell’elezione della signora Loredana Cimmino, terza degli eletti. Ha significativamente nominato assessore con delega a vice sindaco il giovane  trentaseienne Ciro Fralliciardi , primo degli eletti, con una buona esperienza amministrativa e con una laurea in scienze politiche. Non ha nominato il fratello di Giosy Ferrandino, avv. Massimo, vice sindaco come gli era stato chiesto e poiché ha una giunta monca – deve fare altri due assessori – non ha chiuso le porte  sia agli equilibri politici sia “alle professionalità”di cui avrà  bisogno. Ma ha una maggioranza   sufficiente per una politica di risanamento ma che deve anche essere di sviluppo e la nomina di Giuseppe Zabatta, socialista, a presidente del consiglio comunale è forse anche un segnale di esigenza di un ritorno alla  politica con chiari collegamenti alla Regione mentre vi sono in consiglio  nuove e limpide professionalità, come quella del giovane commercialista Vittorio Di Meglio, che possono far coniugare   il  rigore con lo  sviluppo.

Purtroppo la democrazia locale dopo la morte dei partiti è questa ma   bisogna  elevare  il dibattito politico se la Politica è Cultura e Civiltà, migliorare il clima del confronto civile.

Arnaldo vuole giocarsi fino in fondo la possibilità di risanamento e di rinascimento di Casamicciola  per la quale ha chiesto, fin dal nome della sua lista, “rispetto”.

“Rispetto per Casamicciola”credo che lo meritino tutti i cittadini che vivono ogni giorno in un paese in decadenza (le rovine del Pio Monte della Misericordia ed il mercato puzzolente; le terme di La Rita abbandonate; la nuova pompa della benzina sul lungomare sequestrata;l’inchiesta  giudiziaria sul Museo-Municipio nella villa Bellavista, 3.130 istanze di condono edilizio di cui 782 insanabili per l’inapplicabile terzo condono del 2003 e perfino il Capricho de Calise  chiuso in piena Piazza della Marina) ma i casamicciolesi autentici  portano nel sangue l’orgoglio degli antenati.  Dovremmo – nella consapevolezza dell’Unità dell’isola d’Ischia -   finalmente dire BASTA  ai forestieri della rozza  “colonizzazione politica”.

Casamicciola, 25 maggio 2015

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