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Sto con Israele

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Ho letto e condiviso completamente l'articolo che appare oggi su "La Repubblica" di Bernard Henry levi dal titolo: perché difendo Israele.

Sono anche io lacerato dalle indescrivibili sofferenze che il popolo arabo-palestinese sta subendo con l'assedio ed i bombardamenti su Gaza. Esorto a cessare il fuoco a trovare un'ancora di salvezza.

Trovo questa guerra assurda che sposta indietro gli orologi di almeno 5 secoli. Ma colpito dal dolore di un uomo civile del '900, questo secolo di progresso e di barbarie che si allunga infinitivamente sul secolo 21 poiché non ha insegnato nulla al genere umano, ho riletto - dopo circa 20 anni - il libro di Dominique Lapierre e Larry Collins "Gerusalemme! Gerusalemme" 585 pagine con attenzione estrema punto per punto passo dopo passo e con attenzione alle carte geografiche ed ai nomi famosi o non famosi protagonisti della guerra di indipendenza del 1948 per gli ebrei ed il disastro per gli arabi.

Dovrebbe diventare un libro di testo nelle scuole superiori e nelle università: perché è di una ineguagliabile obiettività storica e politica oltre ad un richiamo alla sacralità della Palestina simboleggiata in Gerusalemme per le tre religioni monoteiste.

Vi sono descritte le vicende di personaggi storici come Ben Gurion re Abdulla Glubb pascià e tanti altri. Ma c'è la storia di Ester Cailingold che muore a 19 anni per Israele e lascia una lettera di 10 righe per i genitori inglesi: siate felici e ricordatevi di me solo con gioia.

La Palestina deve vivere con due popoli in pace e con una forma di governo che può essere copiata dall "confederazione elvetica" perché la convivenza civile non ha alternative dal nostro punto di vista di europei che vengono da Locke da Stuart Mill da Voltaire.

Avevo letto sempre su "Repubblica" il 18 novembre scorso un articolo di Mordechai Keodor sul problema dell'OLP dove propone per la Palestina piccoli "Emirati sovrani" con uno "stato federale".

Insomma una forma istituzionale a metà strada tra il costituzionalisti europeo ed "il sistema tribale tuttora vigente in Cisgiordania". Mi pare una soluzione più praticabile di "due popoli due stati" perché basta vedere le cartine geografiche degli insediamenti ebrei per rendersi conto dell'impossibilita di frontiere tra i due stati.

La pace nasce dall'estirpazione dell'odio dai cuori di tutti gli abitanti della Palestina che credono nel dio unico e che dovranno essere capaci di sconfiggere il fanatismo religioso.