Ischia News ed Eventi - Il sindaco, l’uomo delle responsabilità e l’Alternativa Civile all’”ammucchiata”

Il sindaco, l’uomo delle responsabilità e l’Alternativa Civile all’”ammucchiata”

Rubriche
Typography

Sono cominciati i fermenti nei Comuni dove si voterà per le elezioni amministrative il  prossimo 6 maggio – Città d’Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno e Barano – per la formazione delle liste e soprattutto per la scelta del candidato alla carica di Sindaco. La  nuova normativa – in vigore da 19 anni cioè dal 1993 – sull’elezione diretta del sindaco e del presidente della Provincia introdotta con la riforma Segni dopo la stagione referendaria ed il crollo dei partiti della cosiddetta prima Repubblica invece di migliorare il sistema istituzionale italiano lo ha fortemente peggiorato. Infatti è stato istituito un “presidenzialismo”a livello di enti locali  mentre è rimasto un ”parlamentarismo” a livello nazionale sulla “nomina” del Presidente del Consiglio. Nonostante tutti i tentativi e le proposte di modifiche  la nostra Carta Costituzionale non è stata cambiata in senso “presidenziale”o “semipresidenziale”. Nonostante quella “leggina” che con  superficialità fu firmata dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che consentiva di apporre un nome su un simbolo elettorale e grazie alla  quale Berlusconi ha  propagandato di “essere stato eletto dal popolo”il Presidente del Consiglio in Italia è  nominato dal Capo dello Stato e non è eletto dal popolo. L’Italia è ancora una “Repubblica parlamentare”e non “presidenziale”all’americana o “semipresidenziale”alla francese e quindi ritengo che impropriamente , dopo il crollo dei  vecchi partiti nel 1992, si parla in Italia di “seconda Repubblica”mutuando la numerazione dai francesi che sono già alla Quinta avendo adottato dal 1789 cinque carte costituzionali.

Mentre non è stata attuata una modifica costituzionale della Repubblica per l’elezione del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato attuato un “presidenzialismo”a livello di Comuni dopo circa un secolo di “parlamentarismo”. Infatti fino al 1993 – prima con la vecchia legge comunale e provinciale del 1934 e poi con la legge 142 del 1990 – il sindaco veniva eletto dal Consiglio Comunale dalla maggioranza dei Consiglieri. Il popolo veniva chiamato solo ad eleggere il Consiglio Comunale. La legge del 1993 – approvata sulla scia referendaria – invece conferisce al popolo l’incarico di eleggere il Sindaco e trasforma la Giunta in un “organo tecnico”dello stesso sindaco ed il Consiglio Comunale ha solo una funzione di indirizzo e di controllo. Il Consiglio Comunale a maggioranza può revocare la fiducia al sindaco ma in questo caso scioglie se stesso e si va di nuovo a votare. La nuova legge sull’elezione diretta del sindaco aveva come obiettivo di assicurare maggiorare stabilità amministrativa evitando crisi continue dell’esecutivo ma le cose non sono andate proprio così.

Il sindaco eletto dal popolo si è spesso trasformato in  un podestà di epoca fascista e si è sentito investito di una autorità assoluta ed i consiglieri  comunali non hanno avuto potere di amministrazione mentre gli assessori erano persone di fiducia del sindaco revocabili in qualsiasi momento L’”instabilità”che la legge voleva eliminare con l’elezione diretta del sindaco si è trasferita a quella delle giunte ed addirittura delle maggioranze. Il sindaco d’Ischia Giosy Ferrandino in 4 anni ha cambiato 6 giunte e termina il suo mandato con una maggioranza diversa dalla quale è stato sostenuto alle elezioni. Altrettanto ha fatto il sindaco di Casamicciola Vincenzo D’Ambrosio che ha cambiato  5 o 6 giunte ed addirittura due o tre maggioranze. Anche il sindaco di Lacco Ameno, Tuta Irace, conclude il suo mandato con una maggioranza diversa e con la formazione di due o tre giunte.

La legge sull’elezione diretta del sindaco non ha favorito né la stabilità né l’efficienza amministrativa né la trasparenza sugli atti amministrativi con la completa disapplicazione di fatto della legge 241/90 con l’enorme corollario delle società “partecipate”di diritto privato  che ha permesso il più spudorato clientelismo con l’abolizione dei controlli amministrativi facendo rimpiangere i pur lottizzati Comitati Regionali di Controllo.

Infine la legge  non ha favorito la rinascita vera del sistema dei partiti senza il quale non può rinascere una passione politica . Nella Città d’Ischia si è realizzata una “Grande Ammucchiata”fra i consiglieri del PD e del PDL voluta dal “pidiellino”Ferrandino e dal “pidiellinoelle”De Siano ( il lettore mi perdonerà per questa termologia di questi tempi perché un tempo ci si poteva definire con più chiarezza semantica come “liberali”, “socialisti”, “comunisti”, “democristiani”, “missini”e così via). Questa “ammucchiata”non è stata votata da nessuna assemblea di partito come esistevano un tempo e risulta risibile la giustificazione del commissario provinciale del PD Orlando che ha annunciato, venendo ad Ischia ad avallare questo accordo ingiustificabile ed incomprensibile dalla elementare logica politica e della stessa Scienza Politica che si studia nell’omonima facoltà universitaria,   una “campagna di tesseramento”ed una “conferenza programmatica”come se le conferenze programmatiche si facessero “ex post”e non invece come si debbono fare “ex ante”gli accordi politici. Non si può dare la dignità della Politica ad accordi del genere.

Poiché la politica ha raggiunto questi livelli di degrado culturale  è conseguenza logica che la scelta dei candidati sindaci-podestà non avviene più alla luce del sole, nelle assemblee pubbliche con la partecipazione dei cittadini iscritti o meno ai partiti nuovi della cosiddetta seconda Repubblica, ma con incontri più o meno segreti, con accordi  fra persone non su idee e programmi politici ma sul grado di conoscenza, di affidabilità, di personale fiducia per la gestione di un potere. Non c’è nemmeno un dibattito pubblico sui giornali locali e su quelli telematici sui problemi dei nostri Comuni e sulle possibilità e le maniere di risolverli e cosa molto triste c’è un drammatico disinteresse per la politica da parte dei giovani che sono probabilmente spaventati per il futuro e vedono solo nella famiglia – nei padri e nelle madri –  il solo baluardo di difesa da questo mondo spregiudicato realizzato in vent’anni di sfrenato liberismo che ha premiato il più furbo ed il più forte.

“Non c’è futuro per l’Italia senza la rigenerazione della Politica e della fiducia nella Politica”ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio agli italiani per la fine dell’anno 2011. Ma la “classe dirigente”– ad ogni livello dal Parlamento ai nostri piccoli Comuni – lo ha colto?  Le vicende politiche che stiamo vivendo nella nostra piccola comunità favoriscono il recepimento di questo alto messaggio? Non sembrano queste belle parole gettate al vento? Come è avvenuta o sta avvenendo la scelta dei sindaci-podestà nei nostri Comuni? Come si sceglie un candidato alla carica di sindaco in una desertificazione politica così tragica? Quali dovrebbero essere le caratteristiche per un leader politico e come si forma un leader?

Barbara Spinelli – giornalista di eccezionale valore – ha scritto per “La Repubblica”mercoledì 25 gennaio 2012  uno dei suoi magistrali articoli-saggio  dedicato alla capacità di comando prendendo occasione dalla tragedia della Costa Concordia.

“Ci viene spesso dalle esperienze di mare, perché il mare ha baratri imprevisti e quindi ferree leggi, la sapienza del comando”.

“Il comando non è solo imperio della legge,  rule of law. C’è un elemento aggiuntivo, che nasce dal carisma (la gravitas degli antichi latini) che il comandante possiede o non possiede. In democrazia è dura arte anche per questo, perché la gravitas ha qualcosa di aristocratico, di insensibile : la schiviamo, se possibile invece ce n’è bisogno, perché sempre possiamo incrociare una crisi, un’emergenza, ed è qui che servono le forze congiunte del comando, dell’imperio della legge e del carisma.”

Secondo la Spinelli – che cita Joseph Conrad e Federico Fellini – il nostro attuale premier Mario Monti è “aiutato dalle virtù del comando: la gravitas , il rispetto meticoloso delle istituzioni, l’autorevolezza che accresce l’autorità dandole sostanza. Lo aiuta la vocazione a tenere i conti e a chieder conto”.

I sindaci eletti dal popolo dovrebbero avere tutti questa gravitas, questo carisma, questa responsabilità enorme di guidare  una nave in tempesta che deve avere un equipaggio di prim’ordine chiamando tutti alla responsabilità “che è obbligo di ciascuno, governanti e governati”.

Se si cominciasse a scegliere il candidato alla carica di sindaco – ritornato ad essere il “primo cittadino”cioè il “primus inter pares”e non il vecchio podestà – con queste caratteristiche e con questi valori  forse l’ammonimento del Presidente Napolitano pronunciato l’ultimo dell’anno con estrema decisione potrebbe cominciare ad essere praticato.

Una risposta dovrà essere data  soprattutto nella Città d’Ischia, ma anche a Casamicciola, a Lacco Ameno e Barano,   con una Alternativa Civile capace di  “rigenerare la Politica”e di “ dare fiducia alla Politica”con  una grande passione programmatica  anche per avviare una “finanza di territorio”capace di dare prospettive di sviluppo e di occupazione ai nostri giovani che debbono riconquistare la fiducia e la speranza nella Democrazia Politica.

Casamicciola, 30 gennaio 2012-01-30

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.