Ischia News ed Eventi - Casamicciola, dalla Macerie ai Cantieri

Casamicciola, dalla Macerie ai Cantieri

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Due anni fa, nel mese di gennaio 2011, scrissi un articolo sulle Macerie di Casamicciola. Lo ripropongo ed aggiungo qualcosa.

“Le Macerie di Casamicciola si vedono, primo di tutto dal mare. E’sul traghetto o sull’aliscafo all’arrivo nel porto che il turista o l’isolano vede le Macerie del grandioso complesso del Pio Monte della Misericordia. Costruito 12 anni dopo il terribile terremoto del 28 luglio 1883 su di una superficie di 24 mila mq. Il complesso rappresentava più di ogni altra cosa la voglia di “Rinascita” o “Rinascimento” di Casamicciola, la più antica stazione di cura e soggiorno dell’isola d’Ischia visitando la quale   agli inizi del XVII secolo i “Governatori” dell’Ente Monte della Misericordia decisero che “sulla fonte della prodigiosa acqua termale del Gurgitello”, che Julio Jasolino aveva scoperto alcuni anni prima, doveva realizzarsi l’“opera santa che rende possibile al poverello i benefici delle storiche terme”.

Doveva esser stata un’opera grandiosa non solo per il denaro versato ma per la passione che investì quegli uomini generosi per la “rinascita” di una cittadina che il   Ministro dei Lavori Pubblici, Francesco Genala, vedendola distrutta con circa 3 mila morti in un caldo giorno di agosto del 1883 – sgomento – voleva ricoprire con la calce ritenendo impossibile una rinascita e pensando che il primo dovere di un uomo di Stato fosse quello di salvare i sopravvissuti al disastro da una epidemia.

L’opera imponente lo fu. Divenne anche il centro della vita civile non solo di Casamicciola ma di tutta l’isola d’Ischia com’è documentato. C’erano due lapidi – che adesso si possono trovare nell’atrio della sede centrale dell’Ente Pio Monte a Napoli in Via Tribunali proprio vicino alla cappella che custodisce una delle più grandi opere di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e che si chiama “Le sette opere della Misericordia” - che ricordavano la costruzione del nuovo edificio in “più ferma sede” poiché il primo stabilimento, quello realizzato nel 1604 nella Piazza dei Bagni del Gurgitello, era andato distrutto. I nuovi “Governatori” non hanno potuto portarsi a Napoli nella sede centrale il portale seicentesco (ma si sono portati la statua della Madonna della Misericordia che troneggiava nella Cappella ed oggi posta sempre nell’atrio nel palazzo napoletano) che sta andando in rovina in quelle che ora sono le Macerie né vi è stato un intervento concreto della “Soprintendenza ai Monumenti” affinché ciò che è Storia locale rimanesse nel luogo in cui è nata. Ne vi è stata una protesta formale del Sindaco e del Consiglio Comunale. Così scompare – dimenticata nella collettiva Memoria – cioè che “era” quel complesso poiché oggi è un rudimentale ed antigienico “centro polifunzionale”. Mercato ambulante provvisorio, parcheggio auto e camion provvisorio, sversatoio dei detriti dell’alluvione del 10 novembre 2009 provvisorio. Una “provvisorietà” scandalosa in una vicenda giuridico-finanziaria – economica altrettanto scandalosa tanto che l’Ente Morale Pio Monte della Misericordia ha “secretato” tutta la documentazione come se la Storia – che ha tempi lunghi rispetto a quelli veloci e spietati dell’Economia – non farà prima o poi Giustizia degli errori e delle incapacità dei Governatori dell’epoca che nel 1983 concedettero per alcune centinaia di milioni di lire il “diritto di superficie” ai sensi dell’art.952 del Codice Civile per 50 anni sul complesso ad una società di appena 200 milioni di capitale sociale che a sua volta ha venduti i suoi “diritti” ad altre due società determinando un mare di cause civili e penali.

L’intrigo giuridico-finanziario-economico è tutto posto nell’art. 952 del codice civile.Cioè l ‘applicazione di un istituto desueto – utilizzato dall’Istituto Autonomo delle Case Popolari per costruire l’edilizia popolare – per un’operazione di rilancio economico e forte rischio di reddito immediato. E’una “storia italiana” di una speculazione non riuscita anche con tragiche conseguenze personali per un protagonista.

Da 38 anni quello stabilimento imponente è chiuso. Da 27 anni sta andando in rovina nell’incapacità complessiva di un Comune, inteso come Ente Locale e come Classe Dirigente, di trovare una soluzione che non può non essere che quella dell’esproprio per fare una Società di Trasformazione Urbana prevista dall’art.120 del Testo Unico degli Enti Locali, decreto legislativo n.267/2000 (sulla quale mi soffermerò prossimamente) capace non solo di recuperare quel complesso e farne semmai un’opera infrastrutturale a servizio di tutto il sistema economico e sociale della Cittadina, ma di recuperare al sistema produttivo tutte le mini-strutture termali di Piazza dei Bagni fra le quali le “Premiate Terme De Luise”, premiate nel secolo XIX e chiuse e fatiscenti da almeno 60 anni per questioni di spezzettamento ereditario. Non basta. Recuperare tutte le terme chiuse del bacino di La Rita fra le quali quelle di “Michele Castagna e figli” dove nel 1953 il Maestro Arturo Toscanini effettuò una cura termale.

Quando il turista o l’isolano scenderà dal traghetto o dall’aliscafo vedrà tutte le altre Macerie: quelle a Piazza dei Bagni del Gurgitello, incominciando dallo stabilimento dello stesso Pio Monte della Misericordia, dove c’erano le sorgenti, posto proprio a fianco delle Terme Belliazzi; quelle del bacino di La Rita.

Quando farà una passeggiata sulla Litoranea – quella che fu amata da poeti e scrittori anche locali – vedrà le Macerie di quella che doveva essere la nuova sede della” pompa di benzina”, proprio vicino all’Eliporto, e probabilmente si domanderà come un Paese con tanta bellezza e tanta potenzialità possa buttare al vento il proprio avvenire!

E’molto probabile che fra qualche mese anche nel centro di Piazza della Marina sorgerà un’altra Maceria ed è quella del complesso “Capricho de Calise” avviato nel 1969 e chiuso dopo 40 anni senza trovare una soluzione tra la società “concessionaria” ed il Comune che ne è pieno proprietario.

Macerie. Ma si dovrà pur trovare un momento di “Riscossa Civile”?

Fin qui l’articolo di due anni fa. C’è stata la “Riscossa Civile” a Casamicciola? La mia risposta è NO.

Il 6 maggio 2012, quasi un anno fa,ci sono state le elezioni amministrative e la classe politica di maggioranza e di minoranza, quasi la stessa cosa, che aveva governato per 10 anni prima con il sindaco Giosy Ferrandino e poi con il sindaco Vincenzo D’Ambrosio eletta con la lista civica “Rinascita per Casamicciola” (parola magica inventata nel 1997 per una “grande coalizione di Grandi Speranze capeggiata proprio da Ferrandino Arnaldo ed impostata sulla “Finanza di Territorio” annunciata nel convegno del 20 dicembre 1997!),ha perso le elezioni ed è stato rieletto sindaco Arnaldo Ferrandino, che ritornava dopo 10 anni, con un’altra lista civica che Arnaldo ha chiamato “Rispetto per Casamicciola”. Sono naufragati i tentativi di “Movimenti” giovanili o trasversali come quelli capeggiati dal giovane avvocato Antonio Carotenuto o dall’ingegnere Giovan Battista Castagna che è entrato per pochi mesi come assessore esterno della giunta-monca di Arnaldo. Siamo passati dalla “Rinascita” al “Rispetto” e stiamo vivendo a Casamicciola un momento drammatico: il Comune non ha soldi nemmeno per pagare gli stipendi dei circa 60 dipendenti comunali, dei dipendenti delle due società comunali dette “partecipate”, AMCA e Marina di Casamicciola, circa 90 persone, e non parte la manovra finanziaria di pre-dissesto anche per le osservazioni della sezione campana della Corte dei Conti (La Repubblica-Napoli 20 marzo 2013) che hanno messo in crisi il mega-Comune di Napoli e non si riesce nemmeno a formare una giunta perché gli assessori sono solo due in luogo di quattro ed un assessore esterno è già stato cambiato L’Ente Locale è allo sbando e la severa relazione del neosegretario generale, dottor Riccardo Feola, sulla riorganizzazione degli uffici e dei servizi vecchia di alcuni mesi è solo un grido di dolore inascoltato ed inapplicato perché al Comune non viene praticata la legge 241/90 sulla trasparenza amministrativa che viene invocata non solo dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) ma anche dal Forum Nazionale della Pubblica Amministrazione. Se il Municipio vive un dramma tutto il sistema economico e sociale vive nelle stesse condizioni (albergatori, commercianti, artigiani,lavoratori,pensionati). 2 o forse 3 alberghi non riapriranno e così altrettanti o forse più negozi. Le sofferenze bancarie di imprenditori stanno mettendo a morte l’intera economia.

Credo che le “liste civiche” hanno fatto peggio delle “liste di partito” perché al tempo dei partiti politici c’era un controllo della “base” con le “sezioni” e c’erano scontri sui programmi e – perché no? – anche sugli interessi ma almeno c’era controllo e partecipazione democratica.

Ma se non esiste più la “Politica” con i suoi apparati e le sue diversificazioni tra destra,sinistra e centro c’è una “società civile”?

In pieno mese di agosto 2012 abbiamo promosso grazie all’arch.Caterina Iacono e gli amici Franco Borgogna e Gianni Vuoso del Comune di Ischia, Lucilla Monti di Casamicciola e Angelo d’Abundo di Forio il Comitato Colibrì per il recupero del complesso Pio Monte della Misericordia nei Luoghi del Cuore del Fai ed abbiamo raccolto circa 800 firme e siamo al 138simo posto in Italia fra i diecimila monumenti da salvare. Ma siamo andati oltre: abbiamo indicato una strada che è quella tracciata dall’art.120 del Testo Unico sugli Enti Locali e abbiamo proposto una complessa azione di “Trasformazione Urbana” di Casamicciola posta al centro di un processo di “nuovo modello di sviluppo” per l’intera isola d’Ischia che vediamo nella sua unità e con un unico Comune. Abbiamo presentato al Comune una dettagliata proposta di “fattibilità giuridica” fin dal mese di novembre ed adesso abbiamo presentato un “piano di fattibilità di massima” con 15 punti da discutere,approfondire e semmai estendere in “progetti esecutivi” ed anche qui con un richiamo giuridico, economico e finanziario costituito dal Ministero della Coesione Territoriale con i fondi strutturali europei del periodo 2014-2020 con una previsione di massima di circa 100 milioni di euro. I 15 punti sono indicati nella carta topografica allegata.

Casamicciola ha bisogno di una possente azione di rilancio che è praticabile anche se difficile perché i tempi sono magri ma è giusto far ritornare la Politica sulla strada dell’Utopia perché come ammoniva Max Weber “in politica soltanto se si punta all’impossibile si ottiene il possibile”.

Trasformare le Macerie in Cantieri e ridisegnare un paese così importante nella Storia dell’isola d’Ischia e del Mezzogiorno d’Italia – da qui partì la prima legge antisismica dello Stato Unitario e la prima forma di intervento straordinario dello Stato dopo il terremoto del 28 luglio 1883 – è necessario per incrementare l’occupazione, sbloccare l’edilizia, trovare nuovi segmenti all’economica termale.

Insomma: anche l’inverno più lungo ha una fine. Oggi 21 marzo è l’equinozio di Primavera.

 

Casamicciola Terme, 21 marzo 2013-03-21

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